lunedì 30 maggio 2011

Note

 La raffica di vento

Mi fa piacere vedere i risultati dei ballottaggi politici. Pensavo di dover aspettare molto di più per pensare con soddisfazione e sollievo “ Abbiamo vinto !”.

Il popolo che perdeva pur giocando senza avversari si è trovato di colpo vincente. A furia di scherzarci sopra, noi “perdenti”, eravamo quasi arrivati a crederci sul serio.
Qualcuno arriverà a dare a il merito a chi “non ha saputo vincere”, ma come in ogni partita si gioca in due, merito e demerito normalmente si bilanciano.

Il vento è cambiato. La raffica è più forte di quanto si pensava e le nubi potrebbero fare spazio al sereno prima di ogni più rosea speranza.

Cuori in affanno

Stasera mi è stato chiesto se la sensazione di spossatezza dei giorni scorsi fosse passata.

“Si “ , ho risposto, “ tutto bene”.

Se la domanda è una formalità la risposta può avere lo stesso tono.
Nessuna forma di vendetta, solo un modo per non farsi abbattere dall'indifferenza.

Etica

Parolina magica che mi ronza in testa da qualche tempo.
Genera in questi giorni qualche sussulto della coscienza.  

Modem 

Ha fatto oggi il suo lavoro in silenzio, senza avvertirmi. Ormai ho capito la sua tattica.
Se la mattina del Lunedì indugio a far colazione a casa, lui se ne accorge, chiama il defibrillatore che, senza farselo ripetere, risponde passandogli a mia insaputa le tracce delle mie emozioni e delle mie fatiche di un'intera settimana.

Non  sono ancora in macchina che i miei tracciati sono memorizzati e forse già setacciati.
Bella esperienza la mia. Chi mi  legge i tracciati del cuore, chi invece legge tracce dei miei pensieri su questo blog mentre altri per curiosità poco più a lato possono capire in quale angolo del mondo mi trovo.
Qualche traccia di amore c'è, ma questo ancora non è leggibile da alcuno.


domenica 29 maggio 2011

E vai magica Inter !

Stagione 2009- 2010

Campionato 
Coppa Italia 
Coppa Campioni

TRIPLETE


Stagione 2010- 2011

Supercoppa Italiana
Coppa Intercontinentale
Coppa Italia


TRIPLETE

Morire …. Bisogna !

 “Devo,,,, Devo... Devo...”

Questo ha ripetuto il prete durante l'omelia dei giubilei per gli anniversari di matrimonio.

Mi sono sentito quasi preso di mira, come se in quella chiesa ci fossimo solo io e lui.

Quante volte ho usato questa parola per giustificare atteggiamenti o azioni che non meritavano l'attenzione che quel “Devo...” invece, voleva rafforzare.

Si spendono, meglio si sprecano , energia per raggiungere false mete e miraggi pensando che possano essere risolutivi per la nostra vita.

Se potessimo considerarli con un po' di distacco, spesso si ridimensionerebbero.
Quando invece è troppo tardi, ci si ritrova con un grumo di cocci, difficili da ricomporre e, solo in quei momenti si ripensa a quei “Devo...”, mal riposti, capaci di drogare la nostra vita.

Finita l'omelia ho ripensato a un detto delle mie parti :

Solo morire …. Bisogna !  

"Tra i tre canai"

Fa caldo. Correre, anche se di mattino presto, comincia a essere impegnativo.
Ritorno a correre dopo una pausa di una decina di giorni, passati un po' "ammalato" un po' a riposare.
Per ripartire scelgo una corsa comoda, vicino a casa, piana : “la marcia dei tre canai “.

Si corre lungo gli argini dei canali della zona che si intrecciano e incrociano con sottopassi degni degli svincoli stradali. Mancano gli alberi e qualche ombra fresca, per contro il giorno è bello caldo e il sole è sempre a picco.
Si parte tutti assieme con tanto di numero, il mio è il 680. Riesco a verificare che corro più o meno a metà gruppo. Quelli forti sono irraggiungibili, ma a guardare indietro molti sono anche coloro che sono più lenti di me. La cosa mi tira su di morale anche se più passano i km più scivolo indietro, devo tenere d'occhio il mio cuore che più fa caldo più va su di giri.

Al primo ristoro due volontari non riescono a rifornire i concorrenti in attesa, tanto che alcuni di noi si mettono dietro al tavolo a stappare e distribuire acqua.
E' la prima volta che incontro ristori autogestiti dai concorrenti. Può essere un'idea per il futuro.
"Chi vuole ristorarsi deve distribuire acqua ad almeno dieci concorrenti."
La parte agonistica, come sempre in secondo piano, non è andata male. Quasi quindici KM corsi senza fatica in poco più di un'ora e mezza.

Per le prossime domeniche forse sarà opportuno salire un po' di quota per correre lungo freschi sentieri.

sabato 28 maggio 2011

Il botto finale

 Al Barcellona la finale di Coppa Campioni.
Battuto il Manchester United per 3 : 1.

La stagione si chiude domani sera con la tanto attesa finale di Coppa Italia, che si svolgerà all'Olimpico di Roma, tempio del calcio mondiale.
Saranno di fronte due squadre italiane : Palermo e l'Internazionale di Milano.
Quest'ultima, dopo essersi laureata campione del mondo nello scorso Dicembre a Dubai, ha finalizzato tutta la stagione per centrare la tanto ambita finale di domani sera.


venerdì 27 maggio 2011

Parametri Macchina

Pressione Massima   108

Pressione Miinima       66

Frequenza Cardiaca    44


Macchina al minimo o quasi.
Ieri giornata così così. Qualche traballamento, qualche dolore di troppo. Mi sono detto :
"L'Herpes che mi è stato diagnosticato non è ancora debellato".
Probabilmente è così. In ogni caso ieri mattina i sintomi erano : gambe molli, agitazione, batticuore, tanto da scegliere di star seduto come fossi un'anziano in pullman o ....  uno con problemi di cuore.

Il pomeriggio ha riportate forze e cuore alla normalità.
Sabato ritorno a correre.

giovedì 26 maggio 2011

Simboli d'altri tempi

 Negli anni scorsi non c'era tappa del giro d'Italia in cui il simbolo della Padania non comparisse nei rettilinei d'arrivo. Bandiere di ogni grandezza occupavano spesso la scena più dei corridori. Questo succedeva a tutte le latitudini, Nord o Sud non c'era differenza.
Se la memoria non mi tradisce, sono certo di avere visto quel simbolo sventolare anche sulle strade del Tour de France.
Ma quest'anno, invece, dove è finita la stella verde della Padania, perché non se ne trova la minima traccia in nessun ordine di arrivo ?
Domenica scorsa tra i monti trentini, osservando quella moltitudine di persone giunte fin lassù mosse dalla passione del ciclismo, non ho trovato traccia del popolo padano e del loro simbolo.
Forse sta finendo il tempo dell'illusione leghista, capace di parlare alle genti del Nord come nessun altro. Quella gente, spesso giudicata sempliciotta e per questo raggirata con slogan dalle tinte forti, sta capendo che i leader che hanno sostenuto, sono che assoggettati al potere come tutti gli altri e che nessuna delle promesse fatte , in questi anni, sono state mantenute.

Chissà che fine hanno fatto le bandiere padane ?
Il capo supremo un giorno, a proposito della bandiera Italiana, aveva dato un consiglio …..
Chi di spada ferisce di spada perisce !

mercoledì 25 maggio 2011

Linux 13

 Succede qualche volta, per fortuna non troppo spesso, che un collega entri in ufficio dicendo :
“Abbiamo un problema, non si riescono più a recuperare dei dischi, alcune macchine non ripartono più”.

Mi torna alla mente, in casi come questo, la vicenda dell'Apollo 13 e le parole pacate del comandante della missione, Jim Lovell : “Huston , Abbiamo un problema”, con cui comunicava l'esplosione avvenuta nel modulo di servizio dell'astronave.

Il parallelo sembra fuori luogo, ma l'evidenza di un problema, anche se grave, è spesso veicolata con lo stesso senso della misura e senza inutili allarmismi.

Ho in parte perso l'abitudine ad affrontare in prima persona situazioni critiche, anche se, quelle vissute in passato, mi hanno insegnato a non farmi travolgere dalle emergenze.
In ogni caso, dopo qualche attimo di torpore, qualche timore affiora e ricerco nella conoscenza di quanto accaduto qualche conforto.

La conoscenza degli accadimenti, e soprattutto la loro comprensione, è una dei motivi di successo nella gestione delle crisi.
Questo vale in tutti i tipi di emergenze, siano queste di tipo naturale, tecnologico o altro ancora.

Poi la differenza la fanno gli uomini, il loro coraggio, la loro esperienza e le loro conoscenze, doti che permettono di distinguere chi improvvisa da chi ha la capacità di risolvere i problemi.

Normalmente queste persone non si lasciano travolgere delle emozioni e, hanno la capacità di mantenere livelli di concentrazione altissima per periodi molto lunghi, senza appannamenti e dubbi cruciali.

Non sempre le organizzazioni sanno riconoscere queste capacità, premiando, sempre e comunque le doti manageriali, anche quando queste non sono determinanti al raggiungimento dello scopo.

Per molto tempo in ambienti informatici il tecnico, lo specialista, è stato considerato una sorta di cantinaro a cui difficilmente si aprivano opportunità di carriera.

Quando invece nuove tecnologie diventano abilitanti all'innovazione e a cambiamenti epocali, riappare, rivalutato, colui che ha la conoscenza, e che ha intuito, da lontano, il vento del cambiamento, quando ancora era una brezza che nemmeno scompigliava i capelli.

lunedì 23 maggio 2011

Gardeccia

 I ciclisti ieri salivano lenti verso il traguardo della Gardeccia, lassù dalle parti delle torri del Vajolet.
Le vacanze del settembre scorso mi hanno aiutato a ritrovare quei luoghi che altrimenti sarebbero stati per me sconosciuti.
La conoscenza mi è servita a definire i tempi del viaggio, decidere i percorsi più opportuni senza sorprese. Il ripercorrere strade amiche permette, spesso, di andare oltre, di porsi altri obiettivi.

Ieri ho aspettato i ciclisti lassù, prima seguendone le gesta su un grande schermo, posto in mezzo al prato, poi dal bordo della strada per vederli sfilare davanti uno alla volta.

Finalmente sono arrivati, sembravano tutti dei ragazzi, magri quasi consumati dalla fatica ma al tempo stesso leggeri per salire quelle rampe.
Ho cercato di scrutarne gli sguardi, erano uno diverso dall'altro. Chi guardava avanti cercando la fine di quella fatica , scrutando tra la folla l'arco rosa che segnava l'arrivo.
Altri guardavano fissi davanti, cercando di mulinare le gambe, ribelli alla fatica, con la convinzione che,sotto di loro, sarebbe passato prima o poi l'arrivo. Infine i più provati, pur fissando qualcosa, davanti a loro, avevano lo sguardo vuoto come se non avessero meta.
La loro andatura era incerta, spesso ciondolante ma, pur barcollando, anche loro hanno tagliato il traguardo.



sabato 21 maggio 2011

Chiedere è lecito. Rispondere è cortesia.

La tua definizione di progresso tecnologico  (usare max 10 parole)
Trasformare un problema in un’opportunità per migliorare semplificando

1)          Definisci con tre aggettivi Leonardo da Vinci

1° aggettivo       uomo fuori dal suo tempo
2° aggettivo       un grande osservatore
3° aggettivo       amante del bello

2)          Cosa associ ai cinque sensi:

alla vista           il risveglio
all’udito             il silenzio , quello vero
al tatto              prendersi per mano
all’olfatto          l’odore dei prati e del fieno
al gusto             un bicchiere d’acqua fresca

3)          Mi emoziona
La naturalezza dei bimbi, la serenità di chi si vuole bene, il ricordo di chi non c’è più
4)          Visitando una mostra vorrei che fosse (descrivere nel dettaglio)
L’opportunità di conoscere cose nuove e sconosciute sia nel campo dell’arte che relative alla nostra storia passata.

5)          L’invenzione che ti ha cambiato la vita (eccetto personal computer e cellulare)
Il defibrillatore

6)          Ascolto musica classica  e provo  stupore nel sentire l’armonia assoluta di certe composizioni.

venerdì 20 maggio 2011

IPOD Playlist

parlami di te, bella signora
del tuo mare nero nella notte scura
io ti trovo bella non mi fai paura
signora solitudine,
signora solitudine
parlami di te, bella signora
del tuo mare nero nella notte scura
io ti trovo bella non mi fai paura
signora solitudine,
signora solitudine

Bella Signora - Gianni Morandi

Il sole e la valle

 Le strade che portavano in montagna quand’ero ragazzo erano molto più tortuose e strette di quanto lo siano adesso.
Arrivare alle “prime montagne”, come diceva mio padre, o nei pressi di Feltre, aveva per la mia visione del mondo e, per i mezzi di quei tempi, il significato di un vero e proprio viaggio.

La seicento di mio padre e poi la centoventtotto che la sostituì, soffrivano sia le pendenze che la distanza, anche se, me ne sono convinto in seguito, tutti questi timori erano in parte dovuti all’ansia e poca dimestichezza con la guida che aveva mio padre.

Di certo le strade erano, come dicevo prima, molto più tortuose e strette e i tempi di percorrenza, anche per questi motivi, molto più lunghi.

Quando si usciva per la gita domenicale in montagna, gran parte del tempo era dedicato al viaggio, magari girovagando di passo in passo per il gusto di vedere, passare per luoghi mai visti come se il tempo a disposizione stesse per scadere o non ci fossero altre occasioni future.
Solo una piccola parte della giornata era impegnata in pic-nic o, oserei dire, in pranzi che si improvvisavano sui prati e, qualche volta, in spiazzi ai bordi delle strade con quantità esagerate di provviste che ci si portava da casa.

Tra le pietanze non mancava niente : dall'insalata di riso, al pollo e, ai contorni di ogni genere, per concludere con una varietà di frutta di stagione difficile da smaltire in un'intera settimana.

Non c’era il tempo per lunghe passeggiate e noi ragazzi trovavamo modo di divertirci, o giocando a pallone oppure vagando tra i sassi di qualche torrente che non era difficile trovare nelle vicinanze.

La via del ritorno era spesso caratterizzata da rientri trafficati, allora come oggi, e da interminabili code che inevitabilmente si formavano a causa dei frequenti semafori che si trovavano lungo il percorso.

Quando l’orizzonte dei viaggi cominciò ad allontanarsi, diventò abbastanza normale spingerci fino alla valle del Primiero fino ad arrivare al Passo Rolle. Mai ci avventurammo oltre, in quegli anni e, molti ne passarono perché mi decidessi a superare quel confine della mia giovinezza.

Il viaggio aveva una tappa fissa che coincideva con l’ora di colazione, visto ci si metteva in macchina poco dopo le sei del mattino. Immancabilmente si faceva sosta in un bar di Feltre, situato nei pressi della stazione, poco prima del bivio che portava verso Fiera di Primiero. Per alcuni anni l'insegna riporto il nome "Pizzeria Vesuvio".
La sosta durava meno di mezz’ora e poi si riprendeva il viaggio.

Dopo una lunga galleria ci si inoltrava in una stretta valle, a quell’ora completamente in ombra, quasi fredda anche d’estate. La strada era tortuosa e stretta, in certi tratti pericolosa. Più di una volta si attraversava il torrente Cismon che scorre nel fondo della valle.

Ogni volta incrociando le poche case che sorgevano lungo quella fredda valle, mi chiedevo come fosse possibile vivere in quel mondo poco frequentato dal sole.
Oggi passando da quelle parti, quelle stesse case sono ancora là e osservandole un po' trascurate, mi tornano in mente i viaggi di allora e quelle stesse domande di quand’ero ragazzo.

Poi quando quella stretta valle terminava, succedeva una cosa che consideravo , nel mio immaginario di quei tempi, quasi magica. La valle stretta e in ombra improvvisamente finiva e, l’ampia valle di Primiero si apriva come di incanto. Ciò accadeva in un pochi attimi, dopo una curva e, nelle giornate di sole, coincideva con un’esplosione di luce inaspettata, quella luce fredda e tersa che caratterizza le mattinate in montagna.
Era per me una sorta di manifestazione di vita che ogni volta mi affascinava.

In questi ultimi tempi, spesso associo la mia vita con quella valle lunga, stretta e priva di sole, che popola i miei ricordi di ragazzo. Solo da poco tempo penso di essere prossimo all'ultima curva, ostacolo ultimo verso la luce tersa del nuovo giorno.
Nel mio proseguire lungo la strada tortuosa di questo sprazzo di vita, oggi gli ostacoli sembrano meno alti e i momenti di difficoltà più brevi e facili da superare.
Tra poco la valle si aprirà. Spero che il nuovo giorno nella valle sia illuminato dal sole.

mercoledì 18 maggio 2011

E' cambiato il vento


“E' cambiato il vento”, sembra pensare convinta la gente, leggendo ognuno a modo proprio, il risultato del voto.
Partiti e comunicati ufficiali, come ad ogni elezione, offrono una rilettura interessata e mai negativa dei risultati. “Storia vecchia e ormai prevedibile”. Le elezioni non le perde mai nessuno al massimo si pareggiano.
Poi questa volta, per chi ha pareggiato, esiste ancora il ballottaggio dove c'è la possibilità di trionfare e ribaltare risultati e pronostici.

La partita, specie quella milanese, come fosse il derby che assegna lo scudetto, è una di quelle in cui non saranno risparmiati agonismo e entrate al limite se non addirittura oltre.
I prossimi quindici giorni saranno incandescenti e non mi stupirei che qualcuno fosse già al lavoro su dei dossier custoditi con cura, appunto per le grandi occasioni.

Il potere dei soldi e l'insinuazione del dubbio, potrebbero riportare il vento nella direzione di un tempo ?
Non sarebbe poi così strano se succedesse, ma è solo una questione di tempo. Stiamo aspettando da qualche lustro, aspettare ancora un po' non guasta e, con un pizzico di fortuna l'attesa potrebbe risolversi in qualche settimana.

L'importante non farci trovare impreparati al momento dell'ultima raffica.

martedì 17 maggio 2011

IPOD Playlist

Eppure il vento soffia ancora
spruzza l'acqua alle navi sulla prora
e sussurra canzoni tra le foglie
bacia i fiori li bacia e non li coglie

eppure sfiora le campagne
accarezza sui fianchi le montagne
e scompiglia le donne fra i capelli
corre a gara in volo con gli uccelli 



Eppure Soffia - Pierangelo Bertoli 

lunedì 16 maggio 2011

Accompagnare

Accompagnare vuol dire tra le altre cose : “Andare insieme a qualcuno in un luogo” , oppure , “Unirsi a qualcuno, nella stessa direzione”.
Nella sostanza identifica una condivisione di gesti, di direzioni e intenti.
Nel nostro immaginario alla stessa parole associamo anche un velato significato di assistenzialismo che fa in certi contesti avvicinare la parola al significato di aiutare.
Spesso l’accompagnare è una azione associata alle persone anziane, a chi appunto è bisognoso di aiuto o in parte non autosufficiente.
Accompagnare può anche essere sinonimo di confortare, a volte vale la pena accompagnare qualcuno, quando la strada da intraprendere si presenti particolarmente dura  (qualsiasi tipo di strada).
Poi le parole, quando vengono inserite in contesti nuovi o inusuali, pur mantenendo il loro significato originale e la loro carica emotiva vengono utilizzate per distorcere la realtà.
Nel mondo del lavoro per esempio la parola accompagnare viene usata, di questi tempi, quando si intende operare una riduzione del personale agendo sul pensionamento anticipato, appunto, delle persone più anziane, spesso, quelle  con più esperienza.
In questo caso, della parola si sfrutta il significato di assistenzialismo, facendo intravvedere, in quel gesto che sembra  mettere a riposo delle persone, soprattutto una sorta di favore verso il lavoratore piuttosto che una strategia dettata da chissà quali necessità di amministrazione o riduzione costi aziendali.
Poi i soldi possono dare soddisfazione sia a chi lascia, suo malgrado il lavoro, sia chi si libera di risorse “vecchie” per sostituirle con altre più giovani o comunque meno costose.
Ma il significato di accompagnamento, in questo caso, più crudamente si avvicina a : congedare qualcuno, accompagnare una persona alla porta.
Chissà perché le aziende mirano ad essere composte da personale giovane, forse perché portano idee nuove, forse perché i giovani possono sopportare un precarietà maggiore pregiudicando il futuro loro e in parte anche il nostro.
Nella vita si invecchia sempre più tardi mentre nel lavoro del lavoro si diventa inutili sempre prima.
Quello che sta nel mezzo è un vuoto di opportunità ma anche di civiltà.

domenica 15 maggio 2011

Fine Giro

Il giro è finito. Oggi abbiamo capito chi lo vincerà e chi lo perderà. Le prossime settimane saranno ricche di salite, ma senza la possibilità che possa spuntare un vincitore diverso.
Gli altri correranno per i posti d'onore.
Un giro costellato di salite, difficoltà come non mai, ha trovato già alla prima salita, nemmeno tra le più dure, il suo dominatore.
I ciclisti Italiani, privi di uno specialista o di un fuoriclasse, sono stati spazzati via.
Chi ha osato a tenere il ritmo di Contador, come Scarponi ha pagato “il fuori giri”, rimanendo staccato.
Gli altri che nemmeno hanno abbozzato una seppur minima reazione, come Nibali e Garzelli, sono saliti col passo dei battuti e dei secondi.
Il ciclismo è ricco di grandi imprese come di grandi cedimenti.
Ecco dopo le grandi imprese , speriamo un po' nei grandi cedimenti, magari indotti dagli attacchi o dal pressing degli avversari.

In caso contrario, il vincitore del Giro è già stato designato, oggi, sulle pendici dell'Etna.

La corsa si svolgerà con ogni tempo

 “La corsa si svolgerà con ogni tempo”, diceva il volantino a sottolineare il fatto che la pioggia e il maltempo non avrebbe fermato i podisti .
Il maltempo era tra le previsioni ma la pioggia non è mai stata, per me, un ostacolo a una buona corsa quindi, incurante di ogni previsione stamattina già prima delle otto ero dalle parti di Vigodarzere.
Vigodarzere, che sembra nascondere nel nome le parole Vicolo e Argine, sta sulle sponde del Brenta, dalle parti di Padova.

Lungo l'argine difatti la corsa si è snodata, attraverso stradine immerse nel verde, fonte di refrigerio durante le giornate calde.
La cappa di nuvole invece si è fatta, durante la corsa sempre più pesante e minacciosa.
Solo nei pressi del traguardo, del percorso dei dodici chilometri, qualche goccia si è fatta sentire ma senza apportare alcun fastidio.

Ma è stato durante il ristoro finale che il diluvio si è rovesciato con tutta la sua violenza.
Io ero al coperto, ma molti podisti, ancora sul percorso giungevano inzuppati e infreddoliti dall'acqua.

Fosse tutto cominciato un paio di ore prima, certamente sul “La corsa su svolgerà con ogni tempo”, ci sarebbe stato qualcosa da obiettare.

Ho corso senza cardio frequenzimentro su ritmi buoni e senza fatica.
La condizione migliora sempre più, nonostante qualche acciacco e qualche dolore alle gambe di troppo.


Il voto

 Oggi votano dodici milioni di persone.
Tutte queste persone sono chiamate a votare per i propri amministratori locali, ma la propaganda elettorale e la politica di questi anni, ha trasfigurato la necessità di scegliere persone capaci di amministrare la cosa pubblica in un referendum pro e contro il solito manipolatore.

Non sono interessato dal voto, ma pur accettando la qualità della politica e dei politici di questi anni spero che questo pozzo di San Patrizio dentro al quale, da più di venti anni, stiamo sprofondando finisca e si possa ritrovare la strada per risalire a rivedere le stelle.

Penso che non esitano leggi elettorali che possano travisare il voto di un popolo stanco dei propri governanti. Quindi è importante capire il voto di oggi con la speranza, del tutto personale, di poter intravvedere anche piccoli segnali se non grandi stravolgimenti che alimentino la speranza di un ritorno alla normalità da cui iniziare a ricostruire il senso civico del nostro paese ormai spazzato via.

sabato 14 maggio 2011

IPOD Playlist

sei sempre così il centro del mondo
il primo bengala sparato nel cielo quando mi perdo
sei sempre così il centro del mondo
ti prendi il mio tempo
ti prendi il mio spazio
ti prendi il mio meglio

Il centro del Mondo - Ligabue

giovedì 12 maggio 2011

Ogni tre Corner un Rigore

E se finisse che la Pazza Inter, qualificatasi stasera per la finale di Coppa Italia, che giocherà all'Olimpico di Roma contro il Palermo, vincesse anche quest'ultima Coppa ?

A fare il resoconto della stagione 2010 si scoprirebbe che poi così male non è andata.
Agli inizi di stagione è arrivata la Supercoppa Italiana e a Dicembre  la Coppa Intercontinentale.

Se a Maggio arrivasse la Coppa Italia potremmo dire che l'anno non è poi stato speso invano. Non ci fosse stata la settimana maledetta tra Derby e Shalcke, magari un pensierino allo scudetto poteva essere fatto.
Ma torniamo alla mera contabilità.
Da ragazzo quando si giocava a calcio in campi angusti e stretti dove era impossibile calciare il corner, vigeva la regola che ad ogni tre corner si aveva diritto a un calcio di rigore. Una sorta di raccolta a punti che però alla fine poteva influire non poco nel risultato finale.

Quindi, vincessimo la Coppa Italia, potremmo dire che le tre Coppe dell'Inter valgono più dello scudetto vinto dal Milan ?

Infine un pensiero al Capitano e alle sue 1000 partite da professionista :
"Dal 1995 a oggi, dalle lacrime delle sconfitte alle lacrime dei trionfi, 1000 volte orgogliosi di te!"

martedì 10 maggio 2011

A buon rendere

Per avere informazioni sulla Ciclabile San Candido – Lienz basta scrivere o contattare l'azienda di soggiorno

Tourismusverein Innichen
Associazione Turistica San Candido • Tourist Association San Candido
Pflegplatz / Piazza del Magistrato 1
I-39038 Innichen / San Candido (BZ)
Tel. 0039 0474 913149 • Fax 0039 0474 913677

www.innichen.info - info@innichen.info 
www.sancandido.info - info@sancandido.info

Rispondono in maniera celere e gentile, fornendo tutte le informazioni utili : dalla disponibilità negli alberghi alle modalità di noleggio bici fino a alle previsioni del tempo.
Bastano due mail e l'impresa diventa possibile.

Arrivato la sera prima, al Garnì Letizia abbiamo trovato un buon servizio e una accoglienza gentile.
Il mattino seguente, seguendo le indicazioni, verso le 9.30 presso Papin-sport ho noleggiato le bici.

Di questi tempi tutto sembra facile, ma il numero di bici immagazzinate fa pensare alla ressa dell'alta stagione quando il noleggio bici deve essere prenotato qualche giorno prima.
In ogni modo ogni bici noleggiata da diritto a una bottiglia d'acqua. I bimbi sono forniti di caschetto, che è obbligatorio fino ai 14 anni.

Si parte e se si è fortunati alla discesa si unisce il vento a favore e per tratti molto lunghi non si pedala o quasi. Tutto sembra facile e quando si incontrano le brevi e rade rampe in salita, un po' di fatica è ben accetta.

E' difficile sbagliare strada in quanto le indicazioni sono molto chiare. Talvolta ci sono indicazioni sui chilometri percorsi o mancanti, soprattutto negli ultimi 10 chilometri, quando ad ogni 500 metri si trova un cartello, in una sorta di piacevole conto alla rovescia.

Frequenti sono le panchine e i tavoli da pic nic, mentre solo un chiosco sta sulla strada, verso metà percorso, punto ideale per uno spuntino. Prezzi normali e buona qualità.
Qualche chilometro prima, con una breve deviazione si arriva alla Loacker, dove si può trovare un piccolo parco giochi e un negozio, dove propone tutte le sue specialità. Peccato che al bar, adiacente al negozio, un espresso costi 1.60 euro.

Verso Lienz, altro parco giochi con tanto di bar / ristorante dove durante l'alta stagione è disponibile una sorta di piccola Acqua Fun.

L'intero percorso si snoda lungo il Fiume Drava affiancando spesso la ferrovia, da usare per il ritorno, in mezzo a un paesaggio poco urbanizzato.

Tenere la destra è consigliabile in quanto, assieme ai turisti che pedalano tranquilli, si è spesso superati da autentici missili che vista la velocità possono andare e tornare almeno dieci volte.

Quando ci si imbatte sul cartello dei 44 Km percorsi (Misura ufficiale della ciclabile), per arrivare alla stazione di Lienz, bisogna pedalare per altri cinque o sei chilometri.
Alla stazione la bici può essere lasciata al punto di raccolta, senza la necessità di riportarla a San Candido. Rispetto al prezzo del treno, conviene.

Il treno, che divide i vagoni equamente tra uomini e bici, percorre la strada di ritorno in meno di un'ora durante la quale si rivede dal finestrino la strada appena percorsa.

Per chi ama il dolce salire, una volta arrivati a Lienz, ritornare per la strada appena fatta, può essere un buon esercizio anche se, nei periodi più affollati, e' come andare controcorrente lungo un fiume in piena.

Weylandt

Cadendo a più di 70 all'ora in fondo a una discesa si può finire la corsa dentro a un cespuglio per poi rialzarsi con qualche botta e frattura, oppure, finire la propria vita contro un muro.

La differenza è l'assoluto, il tutto, quello spazio enormemente piccolo che divide la vita dalla morte.

Bravo Giovanni !

 L'inizio non è stato dei più promettenti : un errore di percorso che ha allungato un po' la strada.
Una volta sulla ciclabile, alla fine di una breve salita è cominciata l'avventura e al tempo stesso una scoperta.

Il bimbo che in altre occasioni avrebbe detto, dopo poche centinaia di metri, “Io sono stanco”, ha sorpreso me , padre un po' imprudente, non mollando mai, fiducioso di arrivare finalmente alla meta : il treno per il ritorno.
Alla fine, ai sui ritmi, abbiamo percorso assieme, quasi e più di cinquanta chilometri, lungo la continua e leggera discesa che ci ha condotto a Lienz.

Fin dall'inizio ho cercato di insegnargli i trucchi per non faticare :
“ In discesa non si pedala, si lascia andare la bicicletta, frenando un po' quando prende velocità”

Per affrontare le poche salite gli ho fatto prendere confidenza con il cambio :
“Metti il rapporto facile in salita, quello un po' più duro in discesa, cosi pedali meno”

Lui ha capito tutto al volo e autonomo fin dall'inizio ha padroneggiato bici e percorso.

Il viaggio è stato costellato da molte soste, alcune al solo scopo di grattarsi il naso, infastidito da chissà quali polveri, altre per bere e rifocillarsi in un chiosco o nei parchi giochi lungo il percorso.

La fame non si è fatta attendere e il panino con la salsiccia è stato divorato in pochi minuti.

Il viaggio ha preso gran parte della giornata, ma mi ha fatto assaporare tutto il percorso con la velocità di un bimbo di sei anni, con le sue pause, cosa che non avrei mai fatto con altri adulti, magari presi dalla smania di arrivare al più presto.

Una esperienza che non potrò mai dimenticare e che consiglierei a chiunque.
Alla consegna della bici, ho capito di aver vissuto un'esperienza irripetibile che spero rimanga, anche, tra i ricordi di mio figlio.

Lungo il viaggio di ritorno in treno, tenendomi la mano, guardava il paesaggio fuori del finestrino attento a tutti i particolari.


Il ritorno in macchina è stato per lui, un lungo sonno, per me un piacevole silenzio.

lunedì 9 maggio 2011

Scudetto 2011

Che non lo potessimo vincere noi ci stava, quindi doveva vincerlo qualcun altro. E' andata male.
In ogni caso onore ai vincitori per la meritata vittoria finale.

L'inter di quest'anno, dopo aver sbagliato in parte il mercato estivo, e non solo per ciò che riguarda gli acquisti, ha ripreso fiato, anche con la testa, dopo un anno galattico.

Per gustare un simile trionfo ci vuole più di un anno.
Poi guardando i numeri della classifica, ha vinto la squadra che ha vinto di più, ma che soprattutto ha subito, fino a oggi, meno goal, 23 loro, 35 noi.
Gli scudetti si vincono partendo da una buona difesa e quella dell'inter quest'anno non è stata all'altezza.

Per l'Inter c'è ancora la possibilità di vincere la Coppa Italia, sarà forse un ripiego, ma apre la strada a un derby estivo, per la Super Coppa Italiana, che sarebbe opportuno vincere dopo le batoste di quest'anno.

Ciclabile San Candido Lienz

San Candido - Lienz.  Si costeggia la ferrovia

San Candido - Lienz.  I colori di Maggio

San Candido - Lienz.  Uno dei rettilinei costeggiando il fiume Drava

San Candido - Lienz.  Verso Lienz, per mio figlio l'arco di Trionfo

San Candido - Lienz.  Panorama 
Per Ulteriori Informazioni .....

sabato 7 maggio 2011

L'intelligenza al posto sbagliato

Il 7 Maggio 1996 acquistai un auto nuova, quel giorno portai a casa una Xantia Station Vagon nuova di zecca. Una Citroen che tra i vari pregi aveva, a detta della pubblicità martellante di quegli anni, le sospensioni Intelligenti.
Dopo mesi di valutazioni e ripensamenti decisi per quel modello che consideravo tecnologicamente avanzato. Di fatto lo era e il confort di quella macchina non aveva uguali anche sulla scorta delle esperienze successive.
Il motore, un turbodiesel classico, non aveva invece l'iniezione diretta che già cominciava a essere comune su molti modelli presenti sul mercato.
La scelta non ebbe nel corso degli anni ripensamenti anche se le spese di manutenzione della macchina erano abbastanza alte. Insomma non mi pentii mai di quella spesa.

Ma quell'appellativo "sospensioni intelligenti", mi fece di li a poco commettere un errore che mi costò molto caro.

Una sera dell'estate successiva, un temporale di rara potenza di riversò nella zona. Durante il viaggio di ritorno dal lavoro trovai la strada allagata per un lungo tratto. La strada sembrava un torrente in piena e il livello dell'acqua si avvicinava al mezzo metro.
Per tornare a casa, senza allungare di non molto, avevo a mia disposizione più di una possibilità ma la convinzione di avere una macchina con le tanto osannate sospensioni Intelligenti mi convinse a tentare l'impresa del guado. Innalzai il livello della macchina al massimo consentito e mi accodai ad una mercedes che davanti a me iniziò l'attraversamento. Avevo dentro di me una sorta di onnipotenza indotta da quella intelligenza.

Fu così che mentre il mio guado sembrava procedere, anche se non senza qualche dubbio emergente, il conducente che mi stava davanti pensò bene di bloccarsi. A me non restava che deviare, ma l'impeto delle acque  mi convinse che forse la cosa migliore era ritornare sui miei passi. Innestai la retromarcia e cominciai la manovra. Il procedere all'indietro altro non fece che raccogliere acqua e purtroppo farla arrivare a livello del filtro dell'aria. Penso che bastò un bicchiere d'acqua per far grippare il motore. La macchina si bloccò, sorda, in un attimo. Io incapace di credere e capire l'accaduto riprovai, inutilmente, per molto tempo a riavviarla.
Finii come un naufrago sopra il relitto della barca in attesa di soccorsi. Fui trainato all'asciutto da un camion più di un'ora dopo.

La riparazione, che inizialmente doveva costare al massimo un milione e mezzo costò alla fine quasi quattro milioni.
Quell'esperienza mi brucia ancora a pensarci e fu un'insegnamento utilissimo che però non mi evitò altri errori negli anni successivi.

venerdì 6 maggio 2011

Parametri Macchina

Pressione Massima  118

Pressione Minima       71

Frequenza Cardiaca    53


Situazione normale. I due cuori si stanno assestando.
Il primo quello, quello servo assistito, sembra ormai talmente affidabile da non essere fonte di problemi.
Gli ultimi tre mesi di attività fisica, fatta con continuità e divertimento hanno contribuito a migliorare il senso di benessere. Ora sto bene e sto facendo un pò di tutto.
Nonostante questo benessere, è comunque giunto il tempo di ritornare dai medici.
Il 16 Giugno appuntamento dal cardiologo per una verifica a metà del percorso, che prevede il giro completo degli esami a settembre anche per il rinnovo della patente.
Gli esami del sangue hanno evidenziato solo un valore un pò anomalo sulla Glicemia e su una sigla VCM di cui non conosco significato e conseguenze.
L'omocisteina sta entro i valori previsti.


Alla visita di Giugno chiederò notizie dei dati che settimanalmente fornisco loro.
Oltre alla vita di ozio che sto garantendo all'ICD, c'è qualcos'altro di interessante ?


L'altro cuore, quello meno servo assistito appunto, sembra assestarsi con tempi un pò diversi e con qualche scossone previsto e non.

mercoledì 4 maggio 2011

Il nuovo decennio

 Il corso della storia sembra sterzare verso una direzione inaspettata. I primi mesi di questo 2011 (sembra che ogni primo anno di decennio risulti determinante per i rimanenti anni), stanno mandando messaggi nuovi al mondo, messaggi veicolati da movimenti spontanei nati in prevalenza dalle nuove generazioni.
Abbiamo passato gli ultimi 10 anni paralizzati dalla paura di atti terroristici. Dal 11 Settembre 2001 , giorno dell'attentato alle Torri Gemelle, ci siamo sentiti braccati da un nemico invisibile capace di infiltrarsi e colpire qualsiasi obiettivo con conseguenze inimmaginabili.
Abbiamo passato 10 e più anni, terrorizzati dai fondamentalismi religiosi. In particolare il fondamentalismo islamico sembrava un spettro che poteva espandersi e padroneggiare in tutto il mondo occidentale, come un'orda barbarica.
Poche le eccezioni : il regime Libico e il regime Egiziano.
E il fondamentalismo islamico con il suo movimento terroristico più potente, al Qaida, non si è fatto attendere e, dopo le Torri Gemelle, sono seguiti gli attacchi di Madrid e di Bali.
Negli ultimi anni pur attraversando momenti di alta tensione, soprattutto determinati dalle posizioni intransigenti del governo iraniano, gli estremismi religiosi si sono fatti sempre più silenziosi e tutto l'occidente pur tenendo alta l'attenzione ha cominciato a manifestare un leggero rilassamento.

Molti erano le questioni aperte. In primo luogo Osama Bin Laden era ancora a piede libero e l'Afghanistan non stava facendo quei passi determinanti verso la stabilità politica che tutti auspicavano. Nessuno sapeva fino a quando una situazione simile poteva durare.

Poi cominciano le sommosse in Tunisia. Ben Ali se ne va, Mubarak lo segue di li a poco. La Libia insorge per rovesciare Gheddafi, ma le cose sono un po' più complesse.
Seguono i tumulti in Siria e qualche timida protesta in Iran. Tutti questi movimenti hanno una caratteristica in comune. Nascono dai giovani, nascono dalle loro speranze di benessere ispirate da modelli occidentali, veicolati attraverso internet e i nuovi mezzi di comunicazione ma, soprattutto in questi movimenti non c'è traccia di qualsiasi tipo di fondamentalismo. Al Qaida pur tentando di attecchire fallisce rimanendo fuori dai giochi.

Ancora non siamo alla fine del cambiamento, che sicuramente si allargherà ad altri stati, ma probabilmente il decennio caratterizzato della paura dei fondamentalismi religiosi sembra terminato.

Per finire Osama Bin Laden viene catturato, eliminato e dimenticato in mare.
Come in un copione accuratamente costruito, la morte di colui che era stato il simbolo per tutti i fondamentalisti, ha forse segnato pure la morte dei movimenti che si riconoscevano in lui, morte decretata già prima dagli avvenimenti di questi ultimi mesi.

Con il 2 maggio inizia il nuovo decennio. Le premesse di un cambiamento ci sono tutte. Internet si è rivelato il modo più semplice e incruento per esportare se non la democrazia, come si voleva fare con gli eserciti non più di qualche anno fa, almeno idee e germogli di libertà universalmente riconosciuti capaci di bypassare ogni tipo di censura.

Obama, il Presidente americano, ricevette due anni fa il Premio Nobel per la pace. A quel tempo non aveva fatto niente. Era solo il segno tangibile di una nazione che voleva un cambiamento. Fu un Nobel basato su aspettative e speranze. Oggi, a due anni dalla sua elezione, Obama dopo aver attraversato una delle più grosse crisi economiche della storia americana, con gli ultimi risultati manterrà la promessa fatta del disimpegno americano dall'Afghanistan.
Bin Laden non c'è più, la missione iniziata dieci anni fa è compiuta, ma soprattutto, si può guardare al futuro con un po' più di ottimismo.

lunedì 2 maggio 2011

La certezza della pena

Oggi, giorno di penitenza per i lettori di giornali, scoppia la notizia bomba. Bin Laden è stato catturato e ucciso. L'uomo più ricercato di tutti i tempi, capace dell'attentato terroristico più terribile della storia è stato freddato con un colpo alla testa. Questo narrano le cronache di oggi e i proclami americani.
La mente del terrorismo degli ultimi dieci anni ha finito i suoi giorni tra le montagne Pakistane.
Mi sono chiesto oggi come sembra piccola la sofferenza di un solo uomo, durata solo pochi secondi, prima di morire, se confrontata con la tremenda fine delle migliaia di persone coinvolte nell'attentato dell''11 Settembre.
La pena è stata inflitta, il mondo si è tolto un peso e liberato di un nemico. Osama, pure lui si è liberato di un peso. La giustizia degli uomini, però, mi sembra inadeguata per giudicare il male terreno.

Troppo facile, pagare con la vita, dopo aver stroncato migliaia di vite innocenti.
Qualcuno deve esserci, di più grande , di più giusto per giudicare il male degli uomini.


domenica 1 maggio 2011

Primo Maggio

 Stamattina ho corso tra Chioggia e sottomarina, un po' tra i ponti e le calli della prima e sull'arenile della seconda. Ecco alcune considerazioni e situazioni.

Subito dopo la partenza tre podisti, con una lena migliore della mia, mi superano con un'andatura almeno 30 secondi al km più veloce. Indossano la stessa divisa, maglietta rossa e pantaloncini neri, come molte persone che condividono le corse domenicali, ma lo sponsor era tra i più stani che avevo mai visto.
Solitamente nulle magliette si trovano sia frasi goliardiche tipo “Non mollo mai”, letto sulla maglietta di una signora nei pressi del traguardo, che le denominazioni di derivazione campanilistica tipo “Podisti dolesi” a identificare il gruppo di Dolo, un paese del veneziano, per finire sulle sponsorizzazioni che possono arrivare da Pizzerie come da Autofficine.
Stamattina lo sponsor di quei signori, di cui parlavo prima riguardava un'azienda specializzata nella “Bonifica Ordigni Bellici”, scritta che appariva ben in vista.
Proseguendo poi la corsa mi sono posto le seguenti domande :

“ Bonificare quali ordigni bellici ?”,
“Quanto può essere il giro di affari in questo campo, da giustificare investimenti privati ?”,
“Ma non siamo in tempo di pace (o quasi) ?”.

Proseguendo, ma non troppo, la strada portava verso la laguna e presentava una veduta molto bella di Chioggia. Di li a poco ho notato un podista che, fatta una sosta, stava fotografando.
“Bella idea”, mi son detto, “anch'io potevo portare con me la fotocamera , quella piccola !”.

Ma avvicinandomi ulteriormente, ho notato che il panorama altro non era che lo sfondo per tre signore, accuratamente in posa. Ridevano di gusto e tutte è tre avevano in braccio tre cani, molto simili tra loro tanto da sembrare della stessa razza. Li tenevano in braccio come fossero tre bimbi e pure i cani, forse immedesimandosi nel ruolo, avevano assunto una posa quasi umana, appoggiando la zampa sulla spalla.
Ho pensato che in altri tempi quei tre cani potevano essere sostituiti da dei bambini in carne e ossa. La cosa mi ha messo un po' di tristezza e proseguendo mi sono ripromesso di annotarlo su queste pagine.

Per finire vorrei affrontare la questione dell'ultimo chilometro. In tempi in cui non c'è podista che giri sprovvisto di GPS per effettuare misurazioni e mappature dei percorsi su Google o altri servizi simili, non c'è corsa che presenti una corretta segnalazione dei chilometri.
Il più delle volte la cosa sembra funzionare per i primi chilometri, quelli che spesso filano via senza fatica. Nel corso di questi tratti iniziali le segnalazioni coincidono con i dati del GPS ma, con il proseguire del percorso a volte spariscono per riapparire saltuariamente o, altre volte sembrano proprio disposte a casaccio.
Ma la peggiore delle segnalazioni è quella dell'ultimo chilometro. Ho notato che si trova in tutte le corse e di certo dovrebbe avere una funzione rassicurante per il podista che quasi sempre arriva un po' sfinito e desideroso di un buon ristoro.
Quello che succede invece è che l'ultimo chilometro sembra misurato con un metro elastico tanto da far diventare l'opportunità di un finale in crescendo in una sorta di agonia che sembra mai finire.

Quindi un consiglio agli organizzatori : non sono importanti le segnalazioni lungo il percorso, ma fate con cura la misura dell'ultimo chilometro, anzi potendo segnalate anche il mezzo chilometro, senza approssimazione !

Una nota di cuore : Stamattina il cuore batteva più piano del solito.