domenica 6 febbraio 2011

I violini e lo straniero

 Da un po' di tempo ascolto Radio 3. In particolare mi piace ascoltare, mentre mi reco al lavoro, Prima Pagina verso le 8 del mattino.
Con il tempo ho imparato ad apprezzare anche altri programmi : quelli dedicati ai libri e solo recentemente quelli dedicati alla musica classica.
Quindi mentre prima, appena si affacciavano le note di qualche brano di musica classica cambiavo canale preferendo il più delle volte Radio 2, oggi soprattutto quando il viaggio è lungo ho scoperto che la musica classica è un'ottima compagna di viaggio.

Così la mia autoradio è sempre più sintonizzato sulle frequenze di Radio 3.
Sabato con il volume abbastanza altro stavo manovrando nel parcheggio di uno dei supermercati che stanno nei pressi di casa mia.

La macchina nuova ha il vantaggio di avvisarmi con i sensori di parcheggio dell'approssimarsi di un ostacolo. I cicalii sono hanno delle note molto alte e, a seconda che l'ostacolo sia davanti o dietro i suoni di avvertimento si modulano di conseguenza.

Quindi manovravo, come faccio spesso, quasi senza voltarmi, fiducioso degli avvertimenti, mentre contemporaneamente la radio suonava un brano di musica di soli violini. Il volume era alto,forse talmente alto da farmi confondere i cicalii di avvertimento che arrivavano da dietro,con qualche nota di violino, tanto che ad un certo punto al macchina ha urtato contro un'altra intenta nella medesima manovra sul lato di fronte.

“Ma come”, pensai, “i sensori non hanno funzionato !”, mentre scendevo dalla macchina andando incontro al nemico dell'altra auto.
“Chi dei due aveva ragione ? “, mi chiedevo.

E mentre pensavo che avrei passato l'ora successiva sopra una constatazione amichevole, incrociai lo sguardo dell'altro malcapitato che si limitò a dire :

“Ma lei non guarda quando fa manovra ?”, e in effetti aveva centrato il problema.

Capii da quelle poche parole che si trattava di uno straniero. La sua macchina era abbastanza nuova. Il paraurti era leggermente strisciato, oserei dire sporcato.
Un qualsiasi italiano avrebbe richiesto il paraurti luccicante come prima.

Il signore, dopo averlo pulito un po', si rese conto del danno minimo.

“Non è successo niente”, disse e, salito in macchina completò la manovra andandosene.

Io rimasto un po' interdetto, ripresi la macchina e me ne andai, non prima di aver tirato un sospiro di sollievo.

D'ora in avanti farò più attenzione ai violini e ai cicalini, può essere rischioso confonderli.

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